È il caso di dirlo: chi trova un lombrico trova un tesoro. È appena partita all’Istituto Tecnico Agrario “Anzilotti” di Pescia un’iniziativa molto interessante nell’ambito del Progetto Ambiente, inserito dallo scorso anno in pianta stabile nel Piano dell’offerta formativa della scuola. Ne parla la docente Alice Rispoli, una delle animatrici di questo progetto che mira, attraverso attività trasversali e multidisciplinari, a trasmettere ai ragazzi una maggiore sensibilità per le questioni ecologiche, e l’adozione di buone prassi che incidano positivamente sul nostro impatto ambientale, riducendolo. “L’iniziativa nasce da una collaborazione tra l’Istituto e il Centro Lombricoltura Toscano di San Giuliano Terme, che ha fornito le cassette con i lombrichi decompositori (acquistate grazie al contributo dell’Associazione Ex-Allievi); essi vengono nutriti con gli scarti organici prodotti dalla mensa e dall’azienda agraria, ovvero scarti di cibo, residui di potatura e sfalci verdi, e li trasformano in un humus che è un ammendante di ottima qualità, ovvero un fertilizzante naturale che non inquina e rappresenta bene il concetto di economia circolare di cui tanto si parla in questo momento. La scuola produce infatti dei rifiuti che non verranno più gettati, ma riciclati e resi in qualche modo produttivi; nel frattempo i ragazzi maturano diverse competenze, a partire dalla conoscenza delle esigenze di questi piccoli esseri viventi che svolgono un ruolo utilissimo per l’ambiente”.

Il progetto combina varie professionalità operanti all’Agrario: i docenti Matteo Gentili e Sara Michelotti hanno predisposto l’area in cui viene svolta la lombricoltura, e i docenti di indirizzo, tra cui Elena Balducci, hanno preparato i ragazzi (per il momento le classi pilota sono la II B e la II C) sul ciclo biologico dei lombrichi, su quali sono gli scarti utilizzabili e quali invece non vanno bene e via dicendo. Ogni giovedi, a rotazione, le classi andranno a dar loro da mangiare, in modo che il maggior numero di studenti sia coinvolto nell’iniziativa. Ma non è finita qui. Continua la professoressa Rispoli: “A gennaio gli operatori del Centro Lombricoltura terranno altri interventi di formazione su questa realtà che è ancora poco conosciuta ma può offrire interessanti sbocchi lavorativi per chi si diplomerà; e a aprile sarà disponibile il primo quantitativo di humus prodotto con il progetto, che chissà, potrebbe essere ampliato. Per il momento l’humus sarà utilizzato nell’azienda agraria della scuola, e ne vedremo i risultati”.

Il Progetto Ambiente è partito lo scorso anno sull’onda dell’entusiasmo suscitato dalle iniziative di Greta Thumberg per fermare il cambiamento climatico. Sono stati i ragazzi, attraverso i rappresentanti di istituto, a chiedere un impegno crescente della scuola in questo senso, e i docenti, con la collaborazione di numerosi altri attori, si sono attivati con una serie di iniziative di cui la lombricoltura è il secondo atto. Prima c’è stata l’adozione delle borracce in metallo per ridurre il consumo di plastica; in agenda c’è l’adozione a breve di una raccolta differenziata più efficiente di quella che viene già effettuata, la riduzione dei contenitori e degli imballaggi non riciclabili e la sostituzione degli snack delle macchinette con prodotti più salutari e di minor impatto ambientale.

In occasione dell’Open day del 15 dicembre la scuola sarà aperta nel pomeriggio dalle 15 alle 18, e i docenti di indirizzo saranno lieti di rispondere alle domande dei genitori e dei ragazzi interessati a questa iniziativa.

Stefania Berti

 

 

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