Si è svolto il convegno su cuore e stili di vita presso l’Istituto Tecnico Agrario Anzilotti di Pescia. Molti gli ospiti intervenuti, tra cui il sindaco Oreste Giurlani, l’assessore alla cultura Guja Guidi e il sindaco di Uzzano Riccardo Franchi. Dopo l’apertura dei lavori, curata dalla dottoressa Gessica Italiani dell’Unità di Cardiologia di Pescia, il dottor De Marco ha commentato i risultati dei questionari sulle abitudini di vita somministrati a gennaio agli studenti del triennio. Sono emersi dati interessanti: molti ragazzi hanno dichiarato di saltare la colazione, o di assumere troppi caffè durante le ore di studio, o di non alimentarsi bene. Il dottor De Marco ha ricordato i benefici della dieta mediterranea, dell’assunzione di frutta e verdura e del buon senso che deve contraddistinguere ogni dieta, omnivora o no che sia. Ha poi parlato dei DCA, i disturbi del comportamento alimentare, che spesso insorgono durante l’adolescenza ma hanno conseguenze a lungo termine sull’organismo umano. Successivamente il dottor Duccio Rossini ha parlato dell’incidenza dell’infarto miocardico in Toscana e delle misure di prevenzione individuali che si possono adottare; in particolare una dieta equilibrata e povera di grassi saturi, come risulta da uno studio classico sulla materia, il “Seven Countries Study” del dott. Ancel Keys, pubblicato nel 1978 e successivamente ampliato. Questa ricerca confronta gli stili di vita e le abitudini alimentari degli abitanti di sette paesi, in un arco di tempo di più di vent’anni, rilevando che nell’Europa meridionale, rispetto a quella settentrionale, si vive di più e si è meno colpiti da malattie quali ictus, infarto o diabete. E questo senz’altro è in relazione con la dieta, più ricca di cereali, frutta e verdura e più povera di grassi e alimenti sotto sale. Altro argomento di particolare interesse per gli studenti è il fenomeno del “binge drinking”, ovvero dell’assunzione di grandi quantità di alcol concentrate nel fine settimana o in periodi di poche ore, un’abitudine pericolosa ma sottovalutata dai giovani. La dottoressa Gaia Magnaghi ha poi illustrato i concetti di microbiota, comunemente detto flora intestinale, e microbioma, ovvero il patrimonio genetico che il microbiota è in grado di esprimere. Sullo studio metagenomico del microbioma umano sono stati fatti negli ultimi dieci anni enormi investimenti economici, in quanto dal suo stato di equilibrio dipendono molte patologie metaboliche, cardiovascolari, psichiche e oncologiche, dette le “malattie del progresso”. Nell’ultima parte della mattinata, dopo il break, i cardiologi Gabriele Giuliani, Roberto Amati e Marco Comeglio hanno affrontato il tema dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina: il corpo umano è un contenitore di dati che è interessante riuscire ad estrarre con le nuove tecnologie. Cartella sanitaria digitale, applicazioni per cellulari o orologi che oltre a misurare i battiti fanno anche un ECG, geolocalizzazione e telemedicina che trasmette i dati di un paziente sono già realtà impiegate nel settore, e la ricerca continua a fare passi avanti. I dati sono così estesi da richiedere analisi specifiche, ma una volta archiviati consentono di prevedere numerose patologie.
Una mattinata interessante, quindi, a cui hanno preso parte anche gli studenti di quarta e quinta dell’indirizzo “Biotecnologie sanitarie” e numerosi ospiti, a cui va il ringraziamento degli organizzatori della manifestazione e della dirigenza dell’Istituto.
Stefania Berti