È importante intanto soffermarsi sul come si studiano, perché è uno dei punti di forza della nostra mission: si chiamano Scienze Integrate, perché non sono compartimentate, bensì inquadrate in un approccio globale. Lo stesso argomento sarà analizzato da diversi punti di vista, utilizzando competenze professionali e attività laboratoriali diverse. I batteri, ad esempio, saranno oggetto di indagine biologica relativamente alla loro morfologia e riproduzione, e chimica relativamente alle reazioni in cui sono coinvolti.
Tema – chiave dei programmi di studio: gli esseri viventi. Come sono fatti, come si riproducono, come si evolvono per adattarsi all’ambiente in cui vivono. Quale ambiente? Prevalentemente quello agricolo, composto di microrganismi e piante in reciproca interazione, sia in condizioni fisiologiche che patologiche.
Le conoscenze generali fornite nel biennio verranno approfondite nel triennio, con lo studio dell’evoluzione dei sistemi naturali e agricoli, della trasformazione delle materie prime e delle strategie di intervento su situazioni patologiche.
Un discorso a parte va fatto per l’articolazione delle Biotecnologie sanitarie, nata nell’a.s. 2013/2014, il cui obiettivo è lo studio integrato dei microrganismi con particolare riferimento a quelli di interesse alimentare, industriale, sanitario e ambientale. Lo studio degli esseri viventi, nel triennio, si concentrerà sull’uomo, studiandone le caratteristiche fisiologiche, anatomiche e patologiche.
La chimica analitica e strumentale, unitamente alla chimica organica, ha una funzione di monitoraggio su tutte le discipline performanti in quanto mira a mettere in pratica le conoscenze acquisite e a fornire competenze laboratoriali imprescindibili per i futuri tecnici.
Ecco perché si studiano le scienze all’Istituto Agrario: perché oggi è necessario investire risorse nella formazione di tecnici in settori dinamici come quello agricolo e quello delle tecnologie del settore sanitario, che offrono maggiori possibilità lavorative post-diploma.