Il laboratorio di Microbiologia e Igiene dell’Istituto Tecnico Agrario Anzilotti ha in dotazione un vero gioiello: l’apparecchio per la PCR, acronimo di Polymerase Chain Reaction, uno strumento molto costoso che consente di studiare le reazioni a catena dell’enzima della polimerasi, coinvolto nella polimerizzazione degli acidi nucleici, come DNA e RNA. “Si tratta”, spiega la professoressa Sabrina Balzini, docente di Biotecnologie, “di un apparecchio molto sofisticato che, con un particolare procedimento, amplifica e ottiene copie di frammenti selezionati di RNA e il DNA in vitro: da frammenti infinitesimali se ne ottengono quantità maggiori su cui è possibile lavorare, in una quantità impressionante di applicazioni che vanno dall’ingegneria genetica alla scienza forense, dalla

microbiologia ambientale all’archeologia”. Alcune di queste sono la diagnostica molecolare delle malattie, il controllo della contaminazione da microrganismi e la processazione dei tamponi, ad esempio quelli per il Covid, per i quali la PCR è stata fondamentale durante questa pandemia. L’ingegneria genetica in campo agrario invece se ne serve per fare analisi sulle piante e stabilire le caratteristiche delle varietà nuove e vecchie, oppure per il riconoscimento dei patogeni e l’adozione di strategie di difesa mirate, “quindi si tratta di uno strumento”, continua la professoressa Balzini, “utilissimo per i ragazzi di entrambi i nostri indirizzi di studio, quello di Agraria e quello delle Biotecnologie sanitarie e ambientali”.

I docenti, con la ripresa a pieno regime delle attività in presenza, hanno avuto la possibilità di mettere

in pratica con gli studenti, durante le attività laboratoriali, le metodiche della PCR: in questo modo i ragazzi possono conoscere e sperimentare quelle che sono le attività di routine di un moderno laboratorio di biotecnologie, per prepararsi alla professione di tecnici o in vista dei loro studi universitari.

PCR
Apparecchio per la PCR

Comments are closed.